| Tema sull' educazione sessuale
È giusto impartire lezioni di educazione sessuale nelle scuole? E se sì, quali contenuti deve fornire tale insegnamento?
Personalmente sono favorevole a che la scuola fornisca informazioni, e sottolineo informazioni, in materia. Cioè anatomia e fisiologia degli organi genitali, principali patologie, informazioni obiettive e scientifiche sull'atto sessuale nell'uomo e nella donna, metodi contraccettivi. Oltre non mi sembra vantaggioso ci si spinga.
Al limite sarebbe giusto spiegare che la vita sessuale di ciascuno è più gratificante se ci si attiene al principio del piacere e ci si mantiene, invece, alla larga da quel principio di prestazione così diffuso in una società ipercompetitiva come la nostra. Principio, quello della prestazione, talmente pervasivo da permeare ormai, magari inconsapevolmente, quasi tutti i nostri atteggiamenti e comportamenti.
Per il resto il sesso, o per meglio dire, l'erotismo, è materia talmente personale da non riguardare le istituzioni. E nemmeno discipline scientifiche come la medicina e la biologia.
L'erotismo è uno degli ambiti in cui si manifesta la personalità di ciascuno ed è un'espressione di noi stessi che riguarda gli strati più profondi del nostro inconscio, personale e collettivo.
Ciascuno alimenta il proprio erotismo con quanto di più personale possiede: le proprie esperienze, il proprio patrimonio genetico, i propri pensieri e fantasie, le proprie mitologie.
Lo Stato deve, per quanto possibile, stare alla larga da tutto ciò, al massimo favorendo, come ebbe a dire un celebre medico e filantropo scomparso qualche anno fa, Giulio Maccacaro, "lo sviluppo di ogni possibile Kamasutra".
Una vita sessuale vissuta serenamente e in maniera gratificante può contribuire a rendere più felice l'esistenza di ciascuno di noi. Ma deve far parte, a mio avviso, di un equilibrio intimo, privato, personale, al di fuori delle manipolazioni, dei doveri e delle parole d'ordine imposte con eccessiva solerzia dalla cultura dominante.
A mio avviso, l'erotismo è una di quelle cose che si può imparare, ma non insegnare. Tutt'al più, per esempio, qualcosa di importante si può, a mio avviso, imparare dal confronto della propria esperienza con quella di scrittori e poeti, gli unici possibili, veri maestri.
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