Il Dolce Stilnovo, Cavalcanti e Guinizzelli

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vecchio_red
view post Posted on 7/2/2010, 13:54




Il Dolce Stilnovo, Cavalcanti e Guinizzelli


Il Dolce stil novo è un movimento che prende il via dal 1280 circa e termina la sua marcia nel 1320 circa. Nasce dalla lirica del Bolognese Guido Guinizzelli, in apporto con la filosofia universitaria, e si sviluppa anche in Toscana e in particolar modo a Firenze.
La poesia stilnovistica introduce una concezione indubbiamente nuova della donna, la quale si trova ad assumere in Terra la funzione medesima che portano le intelligenze angeliche. In campo sociale abbiamo che la nobiltà come virtù d’animo si va a sostituire alla nobiltà di tipo esclusivamente ereditario. La necessità di cogliere Dio mediante la donna va a concretizzare e valorizzare le tematiche in generale dell’amore, tematiche che vengono ora approfondite come non prima. I temi permangono, ma i significati subiscono un profondo mutamento a livello significativo: ad esempio il tema che affianca la figura della donna a quella angelica, diviene una metafora che si localizza prevalentemente a livello estetico, e che mira ad esaltare la bellezza femminile.
La donna viene ad essere “messaggera” del divino, trovandosi a mediare l’uomo e Dio. È proprio da qui che nasce il tema tipicamente stilnovistico del saluto (che è fonte di salute, ossia di salvezza).
Il tema amoroso vede mutare la vecchia ideologia cortese e l’amore diventa incrementatore delle doti spirituali dell’uomo. Dante stesso ci dice nei versi 49-63 del canto XXIV del Purgatorio che il poeta diventa intermediario di Amore: “I’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch’è ditta dentro vo significando”; e nei versi seguenti definisce il carattere stilnovistico.
Per quanto riguarda le novità che il Dolce stil novo porta sul piano timbrico si vede un linguaggio più delicato e aggraziato, o come dice Natalino Sapegno “[...] una lingua più schiva, [...] limpida e sensibile[...]”.
Per quanto riguarda i rappresentanti di questo movimento abbiamo tra i più importanti Guido Guinizzelli (1235-1276), che è il primo a distaccarsi dalla letteratura precedente, vale a dire la Scuola Poetica Siciliana, facendo coincidere Amore e Gentilezza e introducendo il rapporto che lega donna ed angelo; successivo per periodo è Guido Cavalcanti (1259-1300), che ha una visione più passionale dell’amore e questa passione viene resa mediante la personificazione dei sensi, che secondo la filosofia del periodo avevano sembianze di spiriti o spiritelli; sarà Dante Alighieri (1265-1321) il vero innovatore, che principalmente nella Vita nuova e in parte delle Rime introdurrà il tema del ricordo, contrapponendo l’amarezza del presente alla dolcezza del passato.
Dall’altro lato Dante diventa innovatore con il superamento dell’ineffabilità, come dice Pietro Ghibellini “il motivo dell’ineffabilità [...] viene affinato dai poeti delle Origini e da Dante in particolare [...]”.
Con il Dolce stil novo, infine, come dice Natalino Sapegno “[...] la rappresentazione della vita psicologica diventa più intima e sottile”.
 
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Silvio95
view post Posted on 24/1/2012, 18:24




Ciao Red! siamo degli studenti zombi e abbiamo bisogno del tuo cervello ci puoi aiutare a fare un compito di italiano sulle differenze tra guinizzelli e cavalcanti? basta anche un piccolo elenco
 
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vecchio_red
view post Posted on 24/1/2012, 18:43




Guinizzelli: Nato a Bologna poco prima dello sviluppo dello stilnovismo(1280-1310) è considerato il mediatore tra la poesia siculo toscana e stilnovistica. Ha una concezione dell'amore dolce e allegra e nelle sue poesie la donna è vista come " donna- angelo" mediatrice tra il poeta e Dio.
Per lui ha funzione fondamentale il saluto salvifico della donna. Inoltre la sua concezione della donna e dell’amore risulta rispetto a quella degli stilnovisti maggiormente aperta anche a sviluppi profani e terreni.

Cavalcanti ha una visione dell'amore tragica invece.
Il poeta ritiene che la diversità e l’unicità di ognuno risieda nella parte irrazionale dell’anima, e che l’amore è l’esperienza più radicale e complessa di tale anima e quindi l’unica di esaltare l’individualità del soggetto. Infatti l’esperienza dell’amore non può essere sottoposto al controllo razionale ma può solo essere oggetto di conoscenza. Secondo la concezione psicologica del tempo l’amore divide il soggetto in due funzioni vitali distinte portando quindi alla disgregazione dell’io. La scrittura diviene il mezzo tramite il quale i due diversi “spiriti” dell’io esprimono allo stesso tempo l’angoscia e la paura dell’esperienza amorosa. Da questa concezione dell’amore appaiono modificati i temi del saluto e della lode. Infatti l’incontro con l’amata non è più visto come salvezza ma come distruzione.

Guinizzelli fa da tramite tra la scuola siculo toscana e il dolce stil novo.
è bolognese, scrisse 5 canzoni e 15 sonetti, usa un linguaggio dolce e legiadro
tratta i temi dell'amore nobile e angelizza la figura della donna, usa un forte intreccio di similitudini per semplificare i discorsi e riuscire a collegare tutte le cose.
seppur scrive in volgare, i suoi scritti richiedono conoscenze non da tutti, quindi il suo pubblico è ristretto.

cavalcanti riprende i temi provenzali e siciliane e inserisce anke fondamenti filosofici.
era un guelfo bianco e si dedico anke alla politica
lui era ateo, e in lui diversamente da guinizzelli nn è presente la figura della donna angelo
lui vede l'amore come una minaccia per la vita dell'individuo, perche va contro la razionalità dell'uomo e crea una disgregazione dell'io interiore
scrive sonetti,ballate e canzoni e opera anke una teatralizzazione della scrittura, cioè i vari spiriti si muovono in una specie di teatro creato da lui, ognuno ha un suo ruolo
muorì di malaria, e fu per così dire il padre di dante, lui stesso lo definisce padre.
perche era quello ke più si avvicinava al suo modo di scrivere
spero di esserti stato utile.


Dolce stil novo è la denominazione con cui dante nella commedia definisce una nuova forma letteraria affermatasi a firenza intorno al 1280.
Numerosi poeti fiorentini fecero parte di questa corrente, nonostante i suoi principali sostenitori furono guido cavalcanti e dante stesso.
L’iniziatore di questo stile fu però il bolognese Guido Guinizzelli che trovò nella ricchezza culturale della sua città una spinta per la composizione delle sue rime.
Lo stil novo si impose inoltre a Firenze poiché questa città toscana aveva acquisito una notevole importanza in campo artistico e letterario.
Dante usa per la prima volta questa denominazione del 26° canto del purgatorio con bonagiunta.

La novità del dolce stile è tanto tematica quanto stilistica.
Lo stile è assolutamente legato all’amore in sé ed alle emozioni, ed ai turbamenti che esso ispira e causa. Dante vede questo stile come il culmine di un processo iniziato dai siculo- toscani che allo stesso tempo ha diversi elementi innovativi rispetto allo stile precedente.
Il dolce stil è definito nuovo proprio perché i poeti che vi appartengono pongono in primo piano questa novità tematica e stilistica.

Sul piano tematico vengono eliminati tutti quegli elementi politici e sociali introdotti dai toscani per ritornare fedeli in parte alla tematica siciliana dalla quale ci si differenzia perché cambia la concezione dell’amore che viene visto in rapporto a ciò che provoca nelle anime umane.
Si inizia a parlare dell’amore sotto un aspetto puramente scientifico, psicologico, ed emozionale, senza andare alla ricerca dell’idea di amore in sé.
L’amore infatti non è + corteggiamento ma diventa elevazione spirituale ed adorazione di una donna angelica che mantiene il contatto tra il mondo profano e quello divino. Quindi l’amore viene visto come un qualcosa che innalza e dona nobiltà all’uomo.
Con questa nuova concezione non c’è più differenza tra amore, spiritualità e poesia poiché questi tre elementi diventano complementari.

Per quanto riguarda il piano stilistico la novità consiste nell’unione di lingua e metrica che deve risultare dolce. Quindi si cerca di usare un volgare quanto più possibile illustre elevato pure e melodioso, a differenza della lingua scelta da guittone.
L’ideale stilnovista è rappresentato da una totale capacità e soavità espressiva che concordava bene con il clima aristocratico di questo stile.
La struttura metrica più usata era infatti la canzone, ossia la forma considerata più elevata e tragica e che riusciva a distaccare maggiormente dallo stile comico. Il pubblico dello stil novo sarà quindi quello proveniente dalle classi sociali più colte e raffinate che ritengono il proprio prestigio sociale dipendente dalla nobiltà, non di nascita, ma d’animo. La donna appare spesso nelle poesie stil-noviste, dove viene evidenziata la sua profonda bellezza e il saluto che può essere motivo di salvezza spirituale per chi lo riceve.

Guido guinizzelli

Il canzoniere di guinizzelli è composto da venti testi integri. La nuova poetica evidenzia una semplificazione dello stile che abbandona l’eccessiva retorica di guittone aspirando ad un linguaggio più dolce e leggiadro. I lettori di guinizzelli dovevano necessariamente avere conoscenze filosofiche e cultura universitaria. La sua poesia non si rivolge quindi ai borghesi ma ad una stretta cerchia aristocratica. Si registra una affinità con il nuovo stile anche per i temi trattati come la natura angelica della donna e l’identità dell’amore e del cuor nobile. Nonostante questi temi non siano per nulla nuovi è nuova la capacità di organizzare bene le scelte strutturali lessicali e stilistiche. L’unico elemento che non permetto di collegare guinizzelli nello stil novo è la scarsa partecipazione all’ambiente culturale. Inoltre la sua concezione della donna e dell’amore risulta rispetto a quella degli stilnovisti maggiormente aperta anche a sviluppi profani e terreni.
 
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Silvio95
view post Posted on 24/1/2012, 19:07




Grazie mille ;) mi hai salvato
 
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guido95
view post Posted on 7/1/2013, 17:15




guinizzelli e cavalcanti, pur esponenti della stessa scuola poetica, manifestano una personalità estremamente diversa soprattutto dal punto di vista dei modi espressivi e della sensibilità. Prendendo in considerazione i testi di
Guinizzelli:
- al cor gentile rempaira sempre amore--> canzone manifesto
- io voglio del ver la mia donna laudare
- lo vostro bel saluto e 'l gentil sguardo
Cavalcanti:
- chi è questa che vèn, ch'ogn'om la mira
- voi che per li occhi mi passaste 'l core
stendi un'analisi comparativa inerenti agli argomenti tematici stilistico-formali con opportuni e numerosi richiami. Non trascurerai di riferirti agli spunti presenti nella canzone manifesto dello stilnovo.

QUESTA è LA CONSEGNA DI UN TEMA CHE HANNO DATO IN CLASSE.. STO LETTERALMENTE IMPAZZENDO DA GIORN.. RIESCI A DARMI UNA MANO??
 
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5 replies since 7/2/2010, 13:54   10985 views
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